lunedì 27 maggio 2013

La MIA Calabria...è un'altra!

Questo post nasce come risposta ad una lettera di tale Francesca Chaouqui pubblicata questa mattina sul "La Ventisettesima ora", blog del Corriere della Sera. Potete leggere la lettera in questione cliccando qui.



Sono nata in Calabria anche io, 21 anni fa, non troppo lontano da Corigliano…ho sempre amato la mia terra, anche con le sue difficoltà e anomalie e credo sinceramente che la lettera di Francesca non rappresenti affatto la Calabria che vivo io. Anzi, sono stufa, stanca ed arrabbiata, non mi va più di leggere di questi luoghi comuni. Sentiamo ai TG notizie orribili provenire da ogni parte del mondo, ma ogni volta che una tragedia colpisce un calabrese siamo tutti pronti a puntare il dito contro una società che riteniamo arretrata, antica, sbagliata…e devo constatare tristemente che i primi a farlo sono proprio quei calabresi che vivono ormai da tanto lontano dalla loro terra e che forse il sud di cui amano tanto parlare non lo conoscono affatto.

Sono figlia unica e sono donna, femmina…nessuno in casa mia ha mai fatto voto a San Francesco perché nascesse un figlio maschio e, sono sicura, che se i miei nonni –chiaramente molto devoti come ogni anziano in Italia- hanno pregato San Francesco o qualsiasi altro Santo prima della mia nascita, è stato solo per chiedergli che nascessi sana, forte e che potessi crescere felice.

Mi divido oggi tra il mio Paese, un borgo marittimo di 5000 anime, e Salerno, la cittadina che mi ospita per ragioni universitarie. Torno a casa mia ogni volta che posso ed è nella terra che mi ha visto nascere che spero di poter costruire il mio futuro. Non ho mai sentito l’esigenza di scappare, ho vissuto una vita serena, un’infanzia spensierata e -confrontandomi oggi con chi in città è cresciuto- mi rendo conto anche più “libera” di tante mie coetanee, perché la tranquillità e la libertà che può offrirti un paesino non sono paragonabili alla frenesia di Roma, Milano o Bologna.

Come ogni mia coetanea ho studiato, ho partecipato alle gite scolastiche, ho fatto l’alba in discoteca, sono partita in vacanza con le amiche…e senza sentirmi mai dire da nessuno “Non puoi farlo perché sei femmina”. I miei genitori mi hanno sostenuta in ogni scelta, non mi hanno mai fatto credere che non potessi fare ciò che volevo o diventare quello che volevo essere; non si sono mai permessi di scegliere per me…hanno sempre e solo fatto il loro dovere di genitori: mi hanno consigliata, indirizzata se necessario, ma l’ultima parola è sempre stata la mia!

Con mia madre poi, ho un rapporto splendido. Sa consigliarmi con la tenerezza e la fermezza di una Mamma e sa essere la mia migliore amica quando ho bisogno di sfogarmi con lei e di raccontarle tutto…ascoltandomi, consolandomi, abbracciandomi.

Ho amici maschi, tanti amici…compagni di scuola o di giochi sin da quando ancora eravamo bambini e personalmente  non li ho mai sentiti vantarsi della loro prima volta, il loro “battesimo del fuoco” come lo chiama la cara Francesca Chaouqui, come se dopo un’esperienza così fossero diventati davvero uomini. Sono sicura che qualcuno di loro –nelle conversazioni tra amici- avrà anche raccontato delle sue “performance” vantandosi e magari inventando, ma non in maniera diversa da un qualsiasi altro adolescente che vive in Italia o sparso per il mondo. Se le ragazze non amano parlare della loro vita sessuale è perché fisiologicamente il mondo femminile è portato a vivere alcune esperienze in maniera più profonda e personale…e in questo poco conta la provenienza geografica.

E’ vero…in Calabria e al sud siamo ancorati alle tradizioni…forse è per questo che ci chiamano antichi, ma io di quelle tradizioni non cambierei proprio nulla. Adoro il senso di appartenenza familiare che ci convince a festeggiare qualunque cosa circondandoci dei nostri cari; mi piace tantissimo vedere i miei nonni ancora oggi, dopo 54 anni, felici uno accanto all’altra dopo essersi scelti per vivere una vita insieme; mi piace che mia nonna tagli ancora la frutta per tutti in famiglia, quando pranzo da lei, e che mio nonno mi dia la paghetta settimanale anche ora che ho più di vent’anni! Se questa è l’arretratezza di cui siamo colpevoli…ben venga!

Non ho mai visto attorno a me nessun uomo dimostrare la sua virilità con la violenza e sinceramente ricercare le origini della brutalità che hanno spinto il fidanzato di Fabiana a compiere lo scorso venerdì un gesto tanto orrendo, nelle sue distorte “radici calabresi”…mi sembra solo l’ennesima giustificazione ad un problema ben più ampio.

Il femminicidio non ha regioni di appartenenza né nazionalità; è un fenomeno che tristemente si espande a macchia d’olio e i tanti, tantissimi casi ne sono purtroppo la dimostrazione.  

Non vivo nel mondo delle favole, so che la mia Calabria –come ogni regione d’Italia- ha tanti problemi…e forse ne ha anche qualcuno in più! Sono una sentimentale, un’idealista; ho sempre pensato che per risolverli quei problemi di cui tanto ci lamentiamo fosse necessario restare, perché partire è un po’ arrendersi….nonostante questo non me la sento di condannare chi in cerca di un lavoro, di nuove opportunità o di esperienze diverse sceglie di partire...nella vita ognuno fa ciò che vuole. Non mi piacciono però quei calabresi che rinnegano le proprie origini e fanno di tutta l’erba un fascio, quelli che si sentono “cittadini” solo perché si sono realizzati in qualche grande metropoli e non si rendono conto che la loro mentalità chiusa e i loro luoghi comuni sono quanto di più “piccolo” e provinciale possa esistere al mondo!

venerdì 24 maggio 2013

La satira che aiuta la politica - ilNadir.net

"Dove c’è politica c’è satira. E’ così da sempre, a partire dalle imitazioni del Bagaglino degli anni ‘90 che ci mostravano i nostri politici in tutti i loro difetti, fino ad arrivare a Crozza che nel suo “Paese delle meraviglie” non si fa mancare nulla: da Berlusconi a Bersani passando per Montezemolo e arrivando anche al Presidente Napolitano, ci pone davanti a situazioni paradossali che rispecchiano però perfettamente la realtà della politica italiana! Siamo abituati perciò a vedere i sosia dei nostri politici in tv, le imitazioni grottesche che li rappresentano in maniera più o meno veritiera, ma, come per tutte le cose, anche per la presa in giro politica il web ci ha offerto oggi una nuova frontiera che pare aver portato alcune volte a risvolti inaspettati. [...]"
 
 
Continua a leggere l'articolo su ilNadir.net cliccando qui.
 
 

giovedì 23 maggio 2013

Appunti di una vita dal valore inestimabile...

"Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere."

Giovanni Falcone.


 La strage di Capaci 21 anni fa ci portò via Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

Per non dimenticare.


lunedì 13 maggio 2013

Ventata di novità!

Si lo so, una blogger che non aggiorna per oltre 10 giorni e poi ritorna fugacemente solo con un pensiero (ma su due GRANDI della storia!) non merita di essere definita tale...però, lo giuro, ho avuto le mie buone ragioni!

Una tra tutte è che il mio Pc non da ancora segni di vita perciò il tempo per scrivere "rubando" il Computer a mia Madre è davvero poco. Vivo ormai i social network sull'iPhone e non potete capire quanto mi stiano mancando i tasti!!!!

A parte questa triste pagina che riguarda la tecnologia di casa mia, ci sono stati degli eventi totalmente positivi negli ultimi tempi che mi hanno però tenuta un po' lontana dal blog.

1) Ho partecipato lo scorso 4 Maggio alla prima Assemblea programmatica dei Giovani di Centro Democratico (nella sezione Media potete trovare qualche foto), un momento di incontro con tanti ragazzi proveniente da tutta Italia che condividono con me la passione per la politica e la dedizione agli ideali di questo nuovo partito che, nato nello scorso dicembre, proprio oggi inaugura la sua campagna adesioni. L'incontro ci ha permesso di conoscerci e soprattutto di tracciare una linea programmatica su come sarà impostata la politica del Movimento Giovanile.

2) Pochi giorni dopo, l'8 Maggio, -in seguito ad un continuo su e giù che mi ha portata a dividermi in poco meno di una settimana tra Diamante, Roma e Salerno- ho partecipato al Primo Consiglio Nazionale di Centro Democratico e, con un po' di orgoglio ed emozione, posso dirmi soddisfatta di essere stata inserita nell'Ufficio di Presidenza del partito come rappresentante giovanile.



3) Ultimo, ma non meno importante, ho iniziato a collaborare con una testata giornalistica on-line interamente gestita da giovani: ilNadir.net e proprio ieri il mio primo articolo è stato pubblicato nella sezione Politica.

Potete leggerlo cliccando qui. Del Nadir leggerete certamente anche oltre! 

Beh...ultimamente non posso lamentarmi, ho avuto un po' di cose da fare...che dite, perdonate la mia assenza? 

giovedì 9 maggio 2013

E contare e camminare insieme, lo sai fare?

"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta.
La verità è sempre illuminante.
Ci aiuta ad essere coraggiosi."



La frase sopraccitata è di Aldo Moro, ma a pronunciarla sarebbe potuto essere anche Peppino. Se ne sono andati insieme in una notte, il 9 maggio 1978, Aldo Moro e Peppino Impastato. Il primo statista superlativo e precursore della storia, il secondo un giovane che ha avuto il coraggio di combattere dall'interno  le ingiustizie della mafia.

Il 9 maggio di qualche anno fa su di loro scrissi: "In un’Italia così presa dal denaro e dai giochi di potere, in un’Italia piena di stranezze e confusioni com’è l’Italia di oggi, è giusto a volte ricordare chi c’è stato prima di noi e ha provato a fare del bene, è giusto parlare delle grandi personalità del passato. “Uomini” li definirebbe Sciascia, non “Mezzi uomini”, non “Ominicchi”, nè tantomeno “Quaquaraquà”; semplicemente uomini, uomini capaci di morire per un ideale e di imboccare la strada più difficile. E’ di questo che ha bisogno l’Italia, di UOMINI, di persone che guardandosi indietro potranno dire di aver fatto di tutto…o per lo meno di averci provato!"

Oggi rimango più che mai fedele a quell'idea. In un Paese che ha perso la bussola ricordare chi la politica l'ha fatta con amore e passione, chi -ciascuno a suo modo- si è ribellato ad un sistema che non voleva condividere; ricordare due uomini così diversi tra loro eppure legati indissolubilmente da un medesimo destino, non può che farci bene ed aiutarci ad andare avanti, passo dopo passo.


"E allora forza, conta e cammina!"