mercoledì 26 marzo 2014

La felicità? Dipende dai tweet e dal mare! - ilNadìr.net

"Il 20 marzo scorso, per il secondo anno consecutivo, le nazioni unite hanno celebrato la giornata internazionale della felicità come stabilito da una risoluzione dell’Assemblea Generale ONU del 28 giugno 2012. Un'incognita la felicità: c'è chi dice sia fatta di attimi, chi la cerca nelle piccole cose, chi sostiene che raddoppi se la si fa a metà, chi ritiene addirittura che sia una mera illusione...di certo, il difficile, è riuscire a misurarla.

Ognuno la vive in maniera diversa e ognuno le da un significato differente. Hans Kelsen, giurista, filosofo e teorico del diritto, sosteneva ad esempio che "L'aspirazione alla giustizia è l'eterna aspirazione degli uomini alla felicità, alla felicità che l'uomo non può raggiungere da solo e che quindi ricerca nella società. La giustizia è la felicità sociale." Per il celeberrimo filosofo vissuto a cavallo tra 800 e 900, quindi era il grado di giustizia a determinare il grado di felicità di una comunità. Ma oggi è ancora così? [...]"


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venerdì 21 marzo 2014

La mafia uccide solo d'estate.

L'ho visto un po' di tempo fa al cinema e sono rimasta sbalordita, affascinata, estasiata, commossa...non saprei neppure dirlo. E quindi ho scritto. Ho scritto quello che pensavo, quello che mi aveva colpita, quello che questo film mi aveva lasciato addosso...e la recensione è rimasta per qualche mese in un cassetto. Oggi -nella giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie- ho deciso di proporla qui, sul mio blog, perchè credo che questo film -piú di ogni altro- andrebbe visto nelle scuole, nei cineforum, nelle piazze; penso che questo lungometraggio possa servire soprattutto alle giovani generazioni per capire quello che è stato e che purtroppo ancora oggi, troppo spesso, è.



“Ma la mafia ucciderà anche noi?”
“Tranquillo…ora siamo d'inverno? La mafia uccide solo d'estate!”

Uscito nelle sale il 28 novembre 2013 e vincitore del premio del pubblico come miglior film al Torino Film Festival, La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto –in arte Pif- risulta essere una delle rivelazioni cinematografiche del made in Italy; lo stesso Pietro Grasso, presidente del Senato, lo ha definito  “La miglior opera cinematografica sul tema mafia che abbia mai visto.”

Ambientato tra gli anni 80 e il 1992, il film vede come protagonista Arturo: palermitano, con il sogno di diventare giornalista, che vive nel mito del Presidente del Consiglio Giulio Andreotti e che si chiede –di tanto in tanto- che cosa sia la mafia. Intorno a lui sparatorie, avvertimenti ed omicidi, ma a Palermo la risposta –quando c’è un morto ammazzato- è sempre la stessa: “è colpa delle femmine”. E’ per questo che quando Arturo si innamora della piccola Flora -sua compagna di classe che gli rimarrà nel cuore per tutta la vita- pensa di essere in pericolo; ma grazie ad una spiccata curiosità e all’incontro con Francesco, giornalista d’assalto relegato alle cronache sportive, il giovane riuscirà ad aprire gli occhi.

Il film mostra la silenziosa e quotidiana convivenza dei palermitani con Cosanostra, “la mafia è come i cani, se non le dai fastidio non ti tocca” si sente ripetere Arturo, ma intanto davanti ai suoi occhi scorre il sangue di Rocco Chinnici, di Boris Giuliano, di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Ai funerali del generale –che grazie ad un premio scolastico Arturo aveva intervistato - il bimbo arriva distrutto, corre in prima fila e cerca Andreotti. Non lo trova, il Presidente ai funerali preferiva i battesimi. Il tempo passa ma Palermo continua a mietere morti e per le sue vie si sente forte l’odore di tritolo, esplodono le auto di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino.

Pierfrancesco Diliberto racconta in questo piccolo capolavoro gli anni più bui e tristi della storia italiana con estrema delicatezza, attraverso gli occhi di un bambino e alternando, come solo lui sa fare, ironia a scene di cruda e atroce realtà. Meravigliosi sono i dialoghi tra Arturo e Francesco, in cui un magistrale Claudio Gioè (Francesco) si abbandona ad un elogio alla verità, all’autenticità, ad un vero e proprio omaggio al giornalismo pulito e al diritto alla cronaca; e struggenti sono i flash back della piazza gremita di gente ai funerali di Borsellino, che mostrano una città che piange i suoi morti e grida il suo dolore sentenziando “Fuori la mafia dallo Stato!”.

Pif colpisce mostrando tutti i più celebri omicidi a stampo mafioso; più di un libro di storia, più di un racconto, più di una foto d’epoca, il film obbliga a vederlì lì, uno dopo l’altro, terribilmente vicini e paurosamente reali. Si arriva all’ultima scena commossi e un pensiero scatta nelle menti degli spettatori, forse soprattutto di quei giovani che gli anni di piombo non li hanno vissuti: perché nessuno ha fatto nulla? Chi sapeva e non ha fermato quest’ingiustizia?

La mafia uccide solo d’estate risulta essere -alla fine- soprattutto un film di cuore, è l’amore che muove tutto: l’amore di Arturo per Flora è la ragione più profonda di ogni scelta e gesto del protagonista; l’amore per la giustizia spinge giudici, poliziotti, civili a rischiare e in alcuni casi a sacrificare la propria vita; l’amore per la verità accompagna Francesco nel suo mestiere di giornalista. Ma questo film è, più di ogni altra cosa, una grande testimonianza di amore incondizionato che Pierfrancesco Diliberto regala alla sua terra e alla sua città, Palermo, che vede lapidi in memoria di eroi dei nostri giorni ad ogni angolo delle sue strade.

sabato 15 marzo 2014

Partire per sognare - ilNadìr.net

""Imprenditorialità e innovazione: il ruolo dei laureati”, è questo il titolo del Convegno tenuto a Bologna lo scorso 10 marzo che ha visto presentare la XVI Indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati negli anni 2012, 2010 e 2008 intervistati da 1 a 5 anni dopo il conseguimento del titolo.

 L'indagine del consorzio, che riunisce 64 atenei del nostro Paese,  ha coinvolto circa 450mila ragazzi e i risultati sono stati tristemente sconvolgenti. Pare infatti che nel 2013 i disoccupati, a un anno dal conseguimento del titolo, siano saliti al 26,5% per i laureati triennali (contro l’11,2% del 2008), al 22,9% per gli specialistici (solo al 10,8% nel 2008) e al 24,4% per i magistrali a ciclo unico, che nella precedente indagine si fermavano all’8,6%. [...]"


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lunedì 10 marzo 2014

E' questo il vero concetto di uguaglianza? - ilNadìr.net

"Il parlamento con più donne in assoluto nella storia della Repubblica Italiana, una donna alla Presidenza della Camera ed 8 ministri su 16 in rappresentanza del gentil sesso al Governo; mai le istituzioni del Belpaese sono state così “rosa”; eppure, parlando di donne, proprio alla vigilia dell’8 marzo –giornata internazionale della donna- alla Camera dei deputati è scoppiato il putiferio. [...]"



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