Non sono mai stata una grande
appassionata di scarpe...agli armadi pieni di decolleté in pelle ed eleganti, o sneakers
sportive e colorate ho sempre preferito le borse: grandi, piccole, clutch,
pochette, maxipochette, a tracolla e chi più ne ha più ne metta. Insomma, per dirla alla Sex and
the City più che delle Manolo di Carrie sono una fan della Birkin Bag di Samantah!
Lo spunto per parlare delle mie scarpe e dei piccoli traguardi raggiunti con "loro" l'ho avuto però leggendo dell'iniziativa "A passo di donna" di IO donna, il settimanale femminile del Corriere della Sera a cui ho deciso di partecipare. A tutte le partecipanti al concorso a premi è stata posta una domanda: Dove ti hanno portata le tue scarpe? Ed io allora ci ho pensato...
Ci sono state ad esempio le mie
prime scarpette da punta…profumate, rosa, un po’ scomode è vero; ma l’emozione
che si prova quando le senti strisciare sulle tavole del parquet della sala da
ballo o sul tappeto sopra il palcoscenico…è indescrivibile. Nella mia scuola di
danza indossare “le punte” significava entrar a far parte dei “grandi”,
iniziare a danzare come una ballerina vera. Poco importava se insieme a quelle
scarpette arrivavano duroni, calli, dita insanguinate e cerotti…”salire” sulle
punte, averle ai piedi era una vera e propria conquista.
Ci sono stati poi quegli unici
stivali che riuscivo ad infilarmi quando il mio ginocchio faceva i capricci. A
causa di una caduta dagli ski, dopo 8 anni trascorsi nella mia sala da ballo,
ho appeso le scarpette al chiodo per colpa di un piccolo infortunio…e poche
erano le scarpe che riuscivo a tenere ai piedi senza che mi dessero fastidio!
Tra tutte un paio di stivaletti un po’ vecchiotti erano i miei preferiti e se
dovevo uscire…c’erano solo loro! Dopo un intervento, dopo interi giorni passati
immobile a letto, dopo aver trascorso ore durissime a fare fisioterapia…riprendere
a camminare –per la prima volta “normalmente”- nel corridoio della palestra,
sotto gli occhi del fisioterapista e come se nulla fosse successo, stavolta in
un paio di scarpe da ginnastica…è stata una bella emozione!
E i primi “tacchi” chi se li
scorda? Non li avevo mai amati tanto…ma per il Compleanno di 18 anni di un
compagno di classe, il primo della comitiva a raggiungere la maggiore età,
erano indispensabili! Una serata intera a ballare, saltare, cantare, ridere…e
un ritorno a casa in macchina con i piedi doloranti.
A riguardarle adesso quelle
scarpe non sembrano nemmeno avere un tacco che possa definirsi tale…il primo vero
paio di “scarpe alte” le ho comprate per i miei 18 anni, dieci mesi più tardi!
Avevo passato pomeriggi interi nei negozi per riuscire a trovare un vestito che
fosse elegante ma non eccessivo; carino, femminile e magari un po’ diverso dai
miei “soliti” abiti che mia Madre ama definire monacali. Avevo alla fine scelto
un tubino nero, non il classico tubino ma un vestitino in ciniglia dalla
scollatura simpatica e non troppo profonda, spezzato sotto il seno e che cadeva
morbido sui fianchi…per il vestito il problema era quindi risolto, ma le scarpe erano il mio vero
incubo! Ovunque andassi mi propinavano sandali gioiello inguardabili, scarpe
con plateau che sembravano trampoli o decolleté dai colori
improponibili…decisamente non il mio genere! Poi, un giorno, passando davanti
ad un negozietto le ho viste: nere, scamosciate, con un piccolo fiocchetto sul
lato esterno che le impreziosiva e gli donava un po’ di luce, semplicissime,
proprio come le cercavo! Le ho trovate e ci ho trascorso “su” un’intera serata…non
è anche questo un traguardo?
Il giorno del mio esame di
maturità invece, lo ricordo bene, indossavo delle scarpe da ginnastica bianche
coi lacci dorati. Quelle scarpe mi hanno accompagnata nel mio continuo andirivieni
nei corridoi, in attesa di essere interrogata…per anni la prima nell’appello, ma
l’ultima a sostenere l’esame di maturità! E’ un misto di ansia, paura, emozione
e felicità che ti scorre dentro in quegli attimi…e anche se l’università mi sta
abitando a sostenerne diversi, l’emozione dell’esame di maturità resta unica.
Quel giorno, durante l’interrogazione, ho visto i sorrisi soddisfatti dei miei
professori, li ho sentiti come complici e non avversari…capendo che forse nei 5
anni che avevano preceduto quel momento lo erano sempre stati ma noi studenti
non ce n’eravamo mai accorti; ho sostenuto il mio esame, ho stretto la mano al
Presidente di commissione e mi sono portata a casa, soddisfatta, il mio 100.
Ballerine…si erano ballerine
(stavolta non quelle da punta, ma il modello più “comune” utilizzato da me come
da altri milioni di donne quando vogliono stare un po’ comode) le uniche scarpe
messe ai piedi e portate con me nel viaggio capitolino dello scorso maggio.
Valigia preparata in fretta, dopo una breve vacanza e rientrata a casa di
domenica sera...martedì di nuovo sul treno, pronta per una nuova avventura. Un
bagaglio a mano piccolissimo, giusto per un paio di giorni…biancheria, una
cambiata, pigiama…e le scarpe? Non ne porto altre, solo le mie nuove ballerine
nere a pois…che stanno bene con tutto! Due giorni trascorsi con il terrore che
piovesse da un momento all’altro e che i miei piedi si bagnassero nelle mie
scarpe rasoterra, ma alla fine il sole ha avuto la meglio. E sono state proprio
le mie ballerine a pois, in pendant con la giacca, a condurmi sul palco di un
importante incontro di partito a livello nazionale di cui sono diventata quel giorno rappresentante nazionale giovanile.
Avrei voluto raccontare tutto questo nel concorso di
IO donna, ma i caratteri disponibili erano solo 140 ed ho dovuto scegliere un solo traguardo (...e paio di scarpe!). Di certo quello più importante e significativo è stato per me la maturità (le scarpe in foto sono appunto quelle che indossavo il giorno dell'orale), per cui se volete votare per me potete farlo al link che trovate
qui registrandovi (se non lo avete già fatto al sito di Io Donna, della 27esimaOra su Gazzetta.it o Corriere.it ) e cliccando su "Vota" (Non basta cliccare "Mi piace"). Non dimenticate che votando potreste vincere anche voi, in quanto ci sono dei premi anche per i votanti!
A proposito di Maturità ne approfitto per fare i miei auguri a tutti i maturandi che proprio stasera vivono la loro "Notte prima degli esami". Gustatevela fino in fondo, assaporatene la magia e unicità e non preoccupatevi troppo...in bocca al lupo!