martedì 16 aprile 2013

#IlMioPresidenteE'StefanoRodotà

Forse l'endorsement (questo termine che ultimamente ci piace tanto utilizzare!) di una semplice studentessa, che scrive per passione e per passione si interessa di politica, conta poco rispetto a tutti quelli che sta avendo in questi ultimi giorni...ma, prima della decisione del Parlamento, ci tengo anche io a dire la mia: se il Presidente della Repubblica lo dovessi scegliere io, direi Stefano Rodotà.

Sarà un po' per l'orgoglio Calabro (e cosentino!), sarà perchè è un Costituzionalista...ma ho sempre visto Rodotà come il candidato ideale alla Presidenza in questa tornata e -dopo averlo ascoltato il 10 aprile in una conferenza all'Università degli Studi di Salerno, dove studio-  mi ha definitivamente convinta. 

In un momento politicamente difficile ed incerto come quello che l'Italia sta vivendo oggi, un giurista super partes, competente, capace; uno che si è occupato di politica ma è fuori dai giochi e dalle logiche di partito già da un po', un uomo di grande spessore culturale, un pezzo di storia ed un nome che potrebbe accordare quasi tutti (Il centro-sinistra e anche i Grillini che lo vedono terzo in classifica dopo la Gabanelli e Gino Strada che si sono dichiarati non troppo interessati) è di certo la scelta giusta.


L'ho ascoltato con piacere poco meno di una settimana fa, in un'aula gremita della mia Università, presentare il suo ultimo libro "Il diritto di avere diritti" e definirsi "Un fissato dei diritti", pronto a tutelarli anche contro il diritto stesso. L'ho sentito dire che quei diritti, che egli tanto difende, diventano deboli quando la politica li abbandona; l'ho sentito dire che è ovvio che i diritti costano ma costerebbe di più non averne: l'ho sentito parlare di quei temi etici che troppo spesso abbiamo dimenticato in questa campagna elettorale ed in altre...perchè la politica italiana e continentale -fortunatamente- non è solo spread!

Pochi mesi fa mi sono trovata -per motivi di studio- ad imbattermi nelle vicende costitutive e giuridiche dell'Unione Europea ed in particolare in un libro di Mauro Barberis "L'Europa del diritto" (il post su questo libro potete trovarlo qui) che mi ha fatto riflettere molto. Non è stato tanto il trattato di Maastricht o l'Euratom ad appassionarmi durante lo studio; nè tanto meno gli organi dell'UE e le varie procedure giurisdizionali che ho detestato pagina dopo pagina. 

Ad avermi colpita davvero è stata la modernità, la grandezza e -oserei dire- la perfezione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, meglio conosciuta come Carta di Nizza; un documento senza eguali e al passo con i tempi; un esempio di come il diritto, spesso, sappia trasformarsi in poesia. 

Quando l'ho letta e l'ho studiata -devo ammetterlo- non sapevo che Stefano Rodotà avesse partecipato anche alla stesura di questo documento, l'ho scoperto solo pochissimi giorni fa leggendo un articolo su di lui. Anche Rodotà quindi è un europeista convinto che -come tanti politici, politologi, studiosi e "tecnici"- resta fedele all'idea che oggi si debba avere più Europa. 

Ciò che lo differenzia da altri però -e lo ha confermato egli stesso lo scorso 10 aprile- è che con l'espressione "più Europa" lui si riferisce ad un'Europa del diritto e soprattutto dei diritti non ad un'Europa economica. Non è dell'euro, la moneta unica, che vuole parlare; non è la BCE il suo primo interesse...per ritornare alla politica a cui lui ed altri giuristi -italiani e non- auspicano c'è bisogno di cooperazione etica, morale tra i Paesi continentali; c'è bisogno di un sentire comune a livello giuridico...c'è bisogno di ricominciare a guardare nella stessa direzione cercando di costruire insieme e non di distruggersi l'uno con l'altro.

Non so quale sarà alla fine la scelta dei nostri Parlamentari, non so se opteranno per una figura più orientata "a sinistra" o se sceglieranno qualcuno completamente estraneo al mondo della politica...io, dal canto mio, spero solo di aver stretto la mano -qualche giorno fa- ad un Costituzionalista, ad un Civilista (come ama definirsi), ad un uomo che è l'orgoglio della mia bella Calabria...e al prossimo Presidente della Repubblica!

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