domenica 28 aprile 2013

Il fattore "C".

Che l'esasperazione in Italia abbia raggiunto livelli stratosferici è dir poco...ed il giuramento del nuovo Governo Letta, a cui momentaneamente voglio concedere il beneficio del dubbio (anche se qualche commento non proprio positivo da fare già ce l'avrei!), sembra il momento ideale per compiere un gesto estremo.

E' a questo che deve aver pensato Luigi Preiti, separato dalla moglie e da poco rimasto senza lavoro, stamattina quando recandosi davanti a Montecitorio ha premuto il grilletto della sua pistola colpendo -anche con gravi conseguenze- due carabinieri ed una passante, una donna in gravidanza.

Gesti estremi dicevamo, non giustificabili...non è con la violenza che si risolvono le cose; la violenza non si giustifica mai, soprattutto se compiuta ai danni di gente -come i carabinieri coinvolti nella sparatoria- che non fa che svolgere il suo lavoro e di innocenti che si trovano al momento sbagliato nel posto sbagliato.

Servizi in tv, notiziari in edizioni speciali, testate giornalistiche online in subbuglio...e tutti raccontavano l'accaduto sottolineando una cosa: l'origine Calabrese dell'attentatore, come se fosse scontato che la provenienza da una regione purtroppo dilaniata dalla 'ndrangheta e dalla disoccupazione fosse sinonimo di delinquenza. Ho sentito frasi come "In Calabria è facile procurarsi una pistola!" ed altre tipo "E' Calabrese, sarà un pregiudicato!"...dichiarazioni vergognose!


Sono consapevole che la mia sia una terra difficile, ma mi hanno sempre fatto rabbia questi stupidi luoghi comuni. 

Quando Stefano Rodotá era stato "candidato" alla Presidenza della Repubblica, quando si inneggiava a lui come il Presidente del popolo ed il salvatore della patria, nessuno ha mai pensato di iniziare un servizio con le parole "E' calabrese".

E perchè?
Perchè non si parla mai dei traguardi raggiunti dalle nostre Universitá o di quel Sindaco che ha cambiato il volto ad una cittadina fino ad ora conosciuta solo per il suo aeroporto, anche scendendo in piazza a protestare insieme ai ragazzi delle "sue" scuole? Perchè non si è detto che il giornalista rapito in Siria poche settimane fa è un Calabrese DOC e da sempre mette a rischio la sua vita per raccontare le ingiustizie di una guerra che miete milioni di morti? Oppure perchè si è dato poco spazio alla notizia che vede un americano dagli antenati calabri come uno dei candidati alla carica di Primo Cittadino della cittá di New York?
Me lo sono chiesta: quand'è che entra in gioco il "fattore C"? ( e per C intendo Calabrese) Solo per raccontare quello che non va? Perchè mi sembra abbastanza evidente che si sottolineino solo i primati negativi della mia bella regione ma non si parli mai di quanto buono c'è in Calabria...
Scappare sarebbe semplice, fare la valigia e magari raggiungere il miraggio del Grande Nord farebbe un po' male ma forse aprirebbe la strada a tanti giovani, verso un futuro piú facile e soddisfacente soprattutto dal punto di vista economico...eppure io -come tanti altri- voglio restare qui.
Non parlate della sparatoria che ha coinvolto un calabrese come esempio su cui modellare una realtà, l'attentatore per quel che mi riguarda sarebbe potuto essere un toscano, un piemontese o un marchigiano...non sarebbe cambiato nulla; raccontate della speranza negli occhi dei ragazzi e dell'amore per la terra che li ha visti nascere...quella è la vera Calabria.

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