venerdì 9 maggio 2014

9 Maggio Ieri ed Oggi.

Il 9 maggio è stata -da un po' di tempo a questa parte- una data importante e significativa nel tunnel dei miei ricordi, in particolare era ripensare al 9 maggio del 1978 che mi riportava verso qualcosa o, meglio, verso qualcuno. Io quella data non l'ho vissuta, ovviamente, ma so che è legata a due grandi figure. Due uomini diversi, con percorsi disparati e differenti; due esistenze parallele ed accomunate da un tragico destino e dal voler combattere per un, seppur diverso, ideale. Quella del 9 maggio '78 fu la notte di via Caetani, del corpo di Aldo Moro; ma anche la notte che vide andarsene il giovane Peppino Impastato.



Aldo Moro lo conoscono e lo hanno conosciuto tutti, da sempre. Io però ho imparato a scoprirlo davvero tra i banchi di scuola, grazie a quel Prof. che durante il ginnasio è stato per me e per i miei compagni più un Maestro di vita che un semplice insegnante. E' a lui che devo le mie letture, le mie ricerche, le mie lacrime sul caso Moro. Il compromesso storico, la DC, le BR...tutte parole sentite e risentite che hanno preso davvero forma solo quando Moro l'ho conosciuto sul serio e quando ho imparato ad apprezzarlo per il grande statista e uomo che era.

Peppino Impastato, invece, mi riporta con la mente alle prime riunioni in sezione: a "I Cento Passi", al cineforum, a quell'interesse per la politica che con gli anni è cresciuto e mi ha accompagnata. La voglia di riscatto, di verità, di giustizia; la giovinezza e la passione pura di Peppino mi hanno sempre affascinata. 

Due esempi, due personaggi che, forse, insieme, racchiudono un po' le mie due anime: quella moderata, razionale, composta con lo sguardo rivolto al futuro e quella polemica, passionale, -in fondo- un po' ribelle, che ha tanta voglia di credere e cambiare.

Ma oggi il 9 maggio non è solo una data che guarda al passato. La storia va conosciuta, ricordata e celebrata, soprattutto quando incrocia personalità così belle, forti e complesse; oggi  il 9 maggio è diventata anche la festa dell'Europa, un giorno che sa di futuro.


Da sessant'anni a questa parte l'unione Europea garantisce prosperità, democrazia e pace ai suoi popoli. Il prossimo 25 Maggio andremo alle urne ma, visto il momento storico particolare che stiamo vivendo, non sarà una semplice elezione: si tratterà fondamentalmente di scegliere se essere pro o contro l'Europa.

"Euroscetticismo" non è una parolaccia, anche io sono euroscettica a mio modo, perchè -da europeista convinta- vorrei vedere un'Europa migliore, diversa da quella che viviamo oggi. Voglio un'Europa dove il piano politico e quello economico camminino finalmente di pari passo; dove l'argomento fondamentale e centrale per tutti sia l'occupazione giovanile; dove la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile non siano solo slogan politici da tirar fuori in campagna elettorale; dove ci siano meno burocrazia e più fatti; dove la libertà di movimento, la quinta libertà, sia un mezzo a disposizione della generazione Erasmus per imparare, crescere, conoscere e non per scappare. 

L'ho detto e lo ripeto spesso, l'Europa che voglio è quella del sogno europeo, dove diritti civili e libertà fondamentali siano garantiti per tutti; l'Europa della Carta di Nizza; un'Europa solidale, forte, coesa e compatta fatta di uomini impegnati e meritevoli, che come Moro e Impastato che oggi tutti noi ricordiamo, credono in ciò che fanno e ci mettono il cuore...e di amici che si impegnano già da ora per questo grande progetto ce ne sono tanti.

Non ci serve demagogia però, non ci servono frasi fatte; gridare allo scandalo, dire di voler uscire dall'euro e dall'Europa è solo fumo negli occhi, è il contentino per un popolo disperato; è un'ulteriore presa in giro che non risolverebbe i problemi di nessuno.

Non facciamoci suggestionare e impressionare dai paroloni e dagli agitatori di folle: oggi -così come farò il 25 maggio- io scelgo l'Europa, faccio una convinta Scelta Europea...e voi? 

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