"A poche ore di distanza le une
dalle altre sono arrivate nei giorni scorsi le dimissioni di Jill Abramson e
Natalie Nougayréde ex-direttrici del “New York Times” e di “Le Monde”,
rispettivamente quotidiani di punta degli States e della Francia, la patria della
Tour Eiffel.
La Abramson, 60 anni e con alle
spalle una carriera giornalistica che l’ha vista tra le penne del “Time”, di
“The American Lawyer e del “Wall Street Journal”, ha ricoperto il prestigioso
incarico per più di tre anni e mezzo; la più giovane Nougayrède (47 anni)
invece, ha resistito alla guida del quotidiano francese per soli 14 mesi. Ma
perché due donne forti, intraprendenti, capaci e caparbie decidono di lasciare
due ruoli così in vista e così ambiti? I rumors hanno sostenuto che entrambe
avessero forti frizioni con le rispettive redazioni perché, pare, quando una
donna occupa una posizione di potere –di solito prerogativa maschile-, diventi
molto più dura, esigente e “difficile” di un collega dell’altro sesso e non
riesca perciò a relazionarsi in maniera tranquilla con i suoi sottoposti. Ma è
veramente così? Sono state davvero queste le ragioni della “caduta” di due
direttrici? Indagando più a fondo, le motivazioni reali sembra siano altre. [...]"
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