sabato 30 marzo 2013

Benvenuto Presidente!

No, il titolo non si riferisce ad un augurio al il nuovo Presidente della Repubblica dopo le dimissioni di Napolitano, perchè - come tutti sappiamo- qualcuno le aspettava ma non ci sono state; ovviamente non è neppure una felice esclamazione riferita al nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri...perchè anche il quel caso, lo sappiamo tutti, siamo ancora senza Governo! (o meglio, ahinoi, con il Governo Monti in prorogatio!)

"Benvenuto Presidente!" è il titolo di un film visto qualche sera fa nel "mio" cinema, a Diamante, assieme ad alcuni amici. Un film simpatico, divertente che lascia molti spunti di riflessione...quasi profetico oserei dire.


E' la storia di Giuseppe Garibaldi, per gli amici Peppino, un pescatore 50enne che -per uno scherzo del destino- (e anche dei suoi genitori che gli hanno dato questo nome affiancato ad un cognome del genere!) si trova ad essere Presidente della Repubblica.

Lo scenario è talmente paradossale e comico...da sembrare reale!

Nelle aule parlamentari c'è chi dice che l'Europa chiede sacrifici mentre la gente vuole facce nuove; ci sono i vecchi volponi della politica che si dividono la torta del Paese e prendono accordi pur facendo parte di differenti fazioni; c'è chi offre escort, posti di lavoro e cifre da capogiro al nuovo Presidente purchè si dimetta...e poi -distante da tutti, al Quirinale- c'è lui, semplicemente Peppino.

Un puro, ma di quelli veri; così benpensante e di buon cuore da essere pronto a regalare denaro ai disoccupati e ad accogliere i senza tetto al Quirinale; così onesto da cenare in un ristorante in incognita e da  rifiutarsi -in maniera categorica- di raccomandare suo figlio. Il politico che tutti vorremmo insomma.

Eh si...l'amaro in bocca resta proprio quando si parla di un auspicio e non della realtà, quando ad esempio una comparsa del film guarda il Presidente risolvere con semplicità i problemi del Paese, quelli che gli altri non vogliono eliminare perchè "Senza sprechi come le mantieni le clientele?", ed esclama incredula: "Ma sicuri che è un politico quello lì?".

Il ritratto preciso di un'Italia amareggiata, distrutta, disillusa; un Paese che vede nei suoi rappresentanti dei nemici, prende forma perfettamente in questa commedia di Riccardo Milani. E per chi pensa che la novità, la "faccia pulita", sia la vera soluzione...arriva forte e chiara la morale finale.

In democrazia la forma è il contenuto si dice nel film, bisogna conoscere alcune procedure, alcuni protocolli; bisogna avere rispetto per l'Istituzione, per ciò che essa rappresenta e per questo è necessario mantenere un comportamento consono se se ne fa parte. E Peppino capisce, giorno dopo giorno, che non ci si può improvvisare politici...bisogna studiare, sgobbare, conoscere; magari rimodernare un bel "Protocollo on the Road" ma comunque sapere quanto c'è da sapere.

Quando si parla di professionisti in ogni campo lo si fa utilizzando questo termine come un complimento e dovrebbe essere così anche in politica. Lo ha ricordato giorni fa a Che tempo che fa il nostro ottimo Presidente della Camera, Laura Boldrini, "Non siamo tutti uguali" -ha detto- "chi ha fatto politica mettendosi al servizio degli altri merita rispetto." Chi ha dedicato una vita alla Cosa pubblica, aggiungerei, chi ha fatto della politica il proprio mestiere e non un mezzo per soddisfare i tornaconti personali, non può e non deve essere sbeffeggiato ed offeso come capita ultimamente.

Guardando questa pellicola non ho potuto fare a meno di pensare ai Grillini, a chi ha parlato di aprire il Parlamento come una scatoletta e non ha ancora presentato neppure un disegno di legge; a chi voleva portare una ventata d'aria buona e pulita e invece non ha fatto altro che perpetuare -con prese di posizione ed ostruzionismo- l'immobilismo in cui versa la nostra bella Patria.

E' il Presidente Garibaldi (interpretato dall'eclettico Claudio Bisio) al momento delle sue dimissioni, quando si rende conto di essere inadeguato -anche perchè ha preferito, dall'alto della sua carica, proteggere e "coprire" alcune delle persone che ama e che in passato avevano sbagliato, piuttosto che fare ciò che è giusto- a dirlo: Chi di noi in realtà non dovrebbe "dimettersi"? Chi è che non ha mai saltato una lunga lista d'attesa per un esame in clinica magari perchè conosceva il Primario? Quanti -almeno una volta- non si sono fatti fare uno scontrino? Chi è che ha rifiutato -se poteva- la raccomandazione ad un esame o per un posto di lavoro? Quale membro delle istituzioni (e ce lo dice la cronaca) -anche se Grillino- non usa le auto blu?

Chi lo sa, forse tutti se ne avessimo l'opportunità saremmo un po' "Casta", forse una volta raggiunta la poltrona, il potere e la grandezza...diventa difficoltoso per chiunque trattenersi, anche per il più puro e umile dei pescatori...

In tutti questi difetti si può riconoscere un'Italia unita, un solo Paese...ancora una volta grazie al discorso e "alle gesta" di un uomo che si chiama Giuseppe Garibaldi!

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