giovedì 27 settembre 2012

Io che non credevo alla quote rosa...

Non lo so se alle quote rosa ci ho mai creduto sul serio! E' vero, ho sempre auspicato -e auspico ancora oggi- ad una maggiore partecipazione delle donne in politica ma, se è vero come è vero che l'articolo 3 comma 1 della nostra costituzione stabilisce che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.", non dovrebbe essere una sorta di "costrizione" a tutelare l'ingresso delle donne in Parlamento o nei consigli provinciali, regionali e comunali...la cosa dovrebbe essere abbastanza naturale!

Personalmente ho sempre sperato e sostenuto che una donna dovesse essere scelta per un determinato ruolo  non in quanto donna e perciò con "pratica obbligata" ma in quanto persona capace e competente per ricoprire quella precisa carica.

Certo è, ed è inutile nasconderlo, che lo spazio per le donne in politica è sempre stato poco; per cui è diventato quasi necessario ad un certo punto tutelare maggiormente il gentil sesso per assicurare che almeno una quantità prestabilita di posti in Parlamento e nelle giunte fossero a loro riservate: sono nate perciò le cosiddette Quote Rosa!


A quanto pare però, non basta neanche questo!

E' del 20 settembre la notizia della presenza di GIUNTE FUORILEGGE in tutta il Bel Paese. Basta cliccare qui per avere un elenco completo delle Città italiane che non hanno (o hanno meno del 50% stabilito dalla legge) assessori donna!

E tra i nomi delle città inquisite, ahimè, compare anche quello del mio paese!

La giunta Alemanno fu sciolta e riformata proprio per questa mancanza...come ci si comporterà adesso che le Giunte della vergogna, così soprannominate dall'articolo su Ingenere.it, si sono moltiplicate? Si interverrà, giustamente, per scioglierle e riformarle secondo la legge? Attendiamo risposte!

Nella mia cittadina, intanto, tutto tace come se niente fosse!




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