sabato 15 dicembre 2012

Sempre lì, lì nel mezzo...

Chi mi conosce sa che non sono una grande appassionata di calcio, anzi...faccio ancora parte di quella schiera di donne che deve capire bene che cos'è un fuorigioco! Mi appassiono ai mondiali e agli europei perchè mi fanno sentire un po' più patriottica ed, ogni tanto, guardo le partite della Juve...la squadra che per "tradizione familiare" tifo -un po' a tempo perso- da quando ero bambina. Non sono nemmeno mai stata allo Stadio a guardare un match (anche se spero di poterci andare presto) ma negli scorsi giorni mi è capitato di ascoltare e leggere un po' di cronache calcistiche...perchè?

Da brava juventina non posso non parlare della partita di mercoledì 12 dicembre. Il 12-12-12 Giovinco, il numero 12 dei bianconeri, al 12esimo minuto del secondo tempo ha segnato il gol numero 12 con la maglia della Juve. Coincidenze? Io ci credo poco, mi piace pensare che a volte il destino ci metta il suo zampino e che Sebastian Giovinco era lì nel posto giusto, al momento giusto e che abbia sfruttato al meglio la sua occasione.



Una situazione particolare, unica nel suo genere...quasi sicuramente irripetibile!

L'orgoglio di tifosa (seppure occasionale) mi ha fatto appassionare a questo insolito evento, ma ciò che più mi ha colpito negli scorsi giorni riguardo al calcio è l'avventura di Arrigo Brovedani, tifoso dell'Udinese. Brovedani durante la partita Sampdoria-Udinese appunto, si è ritrovato ad essere l'unico supporter della squadra Bianconera presente allo stadio! Nonostante tutto ha sostenuto i suoi beniamini anche sotto la gelida giornata, riscaldandosi -ha detto- con dell'ottimo vino friulano e urlando un "Forza Ragazzi!" che gli è valso l'invito del capitano, Di Natale, a scendere in campo e ad allenarsi con i giocatori. I tifosi avversari l'hanno portato a bere e cenare una volta concluso il match e pare lo avessero anche invitato ad unirsi a loro in tribuna; lui, però ha preferito restare sugli spalti del settore ospiti, al suo posto...e si è goduto, tra le altre cose, una bella vittoria del suo team!



Migliaia di siti ne hanno parlato, centinaia di giornali...persino il Daily Mirror!

Personalmente ne sono rimasta molto colpita innanzitutto perchè il comportamento dei Genovesi (e anche del loro capitano che ha regalato la sua maglia all'unico tifoso "contrario") è un esempio positivo di come lo sport debba unire e non dividere, di come una comune passione possa essere condivisa in maniera eccelsa anche da avversari...ma non è semplicemente "per il calcio" come pensiamo noi profani che di questo sport conosciamo poco o niente; è per la passione, l'amore incondizionato che Arrigo e qualsiasi altro tifoso nutre per la sua squadra; un affetto puro come quello di un fan per il suo cantante/scrittore/attore preferito. Non ti aspetti di essere riamato, quel sentimento a senso unico ti sta bene...perchè la tua soddisfazione sta nel ringraziare l'oggetto del tuo amore per tutte le emozioni che ti sa regalare.

Inutile nasconderlo, leggendo la storia di Arrigo ho rivisto anche un po' la mia (tanto per cambiare!) che il mio idolo lo seguirei dovunque...perchè lui, nel mio cuore e nella mia mente, è e sarà -come canta in una canzone, guardacaso "calcistica", (Una vita da mediano - ndr)- "...sempre lì, lì nel mezzo!"

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