giovedì 29 novembre 2012

Dafne e "L'eredità di Zizì"

L'associazione culturale "Dafne" non delude! Ieri sera al Cineteatro "Vittoria" di Diamante è andata in scena la prima del loro nuovo spettacolo: "L'eredità di Zizì", un testo dialettale, molto divertente e dai dialoghi paradossalmente "veritieri"!

La scena -un atto unico- si svolge nel soggiorno della casa dei protagonisti dove è stata allestita la camera ardente per "Zizì", l'anziano zio morto dopo una delirante notte e che ha lasciato ai suoi successori una lauta eredità.


Nessuno però riesce a trovare "U strumènt",  il testamento di zio Ettore e perciò a sapere a chi tanto denaro sarà destinato. Tra i "papabili" la vedova del nipote prediletto dalle origini partenopee; Pietro e Vincenzo, suoi nipoti appena tornati dalla Germania e la loro madre; la figlioccia del defunto e la famiglia di un suo altro nipote.

Tutti i parenti, vicini più che mai al defunto zio e profondamente addolorati, cambieranno idea scoprendo che in realtà l'anziano ha lasciato solo un mare di debiti. Delusi, amareggiati e increduli inizieranno ad insultarsi e litigare tra loro e apparirà chiaro a tutti che quello che sembrava affetto sincero era in realtà solo un interesse dettato dal vile denaro!

C'era da rimanere sorpresi? In sala purtroppo ce lo aspettavamo! Siamo ormai tristemente abituati all'opportunismo e all'avidità della gente e al fatto che il denaro e la ricchezza contino oggi più degli affetti e dei  legami familiari troppo spesso trascurati e interrotti anche a causa di interessi economici!

Gli attori, tutti miei compaesani, sono stati perfetti e precisi nelle loro interpretazioni! Una piacevole serata trascorsa con mia madre a ridere fino alle lacrime di fronte ad uno spettacolo  davvero esilarante e fortemente voluto dai membri dell'associazione Dafne che risulta essere una delle realtà più belle e presenti  sul nostro territorio!

Davvero un ottimo lavoro!

1 commento:

  1. Tutto perfetto... un solo appunto la scena si svolge in una camera da letto, ci sono 3 letti nel primo atto e nessun altro arredo, nel secondo ne resta solo uno, ma la scenografia scarna ed essenziale non ci dà di capire se la "sala mortuaria" è stata allestita in soggiorno, se, invece, i familiari per favorire il "cuonsolo" abbiano tolto gli altri due letti o, terza ipotesi, nella mente del regista/sceneggiatore la scena si svolga nella stanza da letto di zizì... ma tutto ciò non cambia la sostanza... il vero problema, purtroppo resta: "adduv'è 'u strumment?"

    RispondiElimina