martedì 6 novembre 2012

Quello che vorrei dire ad Elsa Fornero!

Caro Ministro Fornero,
Se devo essere sincera non la stimo -chiaramente a livello politico- in maniera particolare. Beh, non sono l'unica italiana a pensarla così...non dovrebbe essere una gran sorpresa per lei! Non mi piacciono le lacrime di coccodrillo e perciò non può piacermi chi chiede i sacrifici agli italiani piangendo in diretta televisiva per poi non fare alcun sacrificio in casa propria!



Ma andiamo per ordine...

La mia antipatia nei suoi confronti risale al non lontano 25 maggio 2012 quando lei, in una sua intervista, disse che "auspicava" la possibilità di poter licenziare nel pubblico così come succedeva nelle aziende private. Inizialmente pensai che il termine AUSPICIO fosse stato scelto dai giornalisti, che un Ministro del Lavoro -in un momento così difficile per l'Italia come quello che stiamo vivendo- non potesse spingersi a tanto! Purtroppo mi sbagliavo...quel termine era da ricollegare solo ed esclusivamente alle sue parole!
Più esponenti politici di destra, sinistra e centro, in quell'occasione le ricordarono -e lo feci anche io nel mio piccolo, in una breve nota stampa- che gli impiegati pubblici accedono alle loro cariche tramite concorso, che non si può perciò licenziare troppo facilmente; le dissero che chi dirigeva il suo dicastero avrebbe dovuto tutelare i lavoratori ed auspicare ad una maggiore (e non minore!) occupazione degli stessi: tanto nel pubblico che nel privato!
Io personalmente ho sempre creduto che la sua affermazione fosse stata abbastanza offensiva nei confronti di un'intera nazione...ho pensato ai miei tanti coetanei che hanno scelto di non proseguire gli studi e che sono destinati ad una vita da precari; a tutti quei giovani laureati che non riescono a trovare un'occupazione decente che gli permetta di metter su famiglia; ho pensato anche a tutti quegli italiani un po' in là con l'età che non hanno ancora la possibilità di andare in pensione e che si trovano ad un tratto a dover cambiar mestiere per riuscire a portare la cosiddetta "pagnotta" a casa; ho pensato ai sacrifici di ogni padre ed ogni madre, a quelli che ogni giorno tutti siamo costretti a fare e mi sono perciò resa conto di quanto poco rispettose fossero le sue parole nei confronti del sudore degli italiani!

Mai potevo immaginare che avrebbe fatto di peggio!

Dimenticando sempre di dirigere il Ministero del Lavoro e non  quello dei licenziamenti -come disse a suo tempo Antonio Di Pietro-; in una sua intervista di qualche mese seguente al NEW YORK TIME, lei caro Ministro ha dichiarato che: "Il lavoro non è un diritto."
Beh...qui c'è poco da dire, basta ricordarle semplicemente qualche articolo di un testo apparentemente a lei sconosciuto che risponde al titolo di COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA! In particolare voglio citare due articoli che si trovano nella prima parte della nostra Costituzione, quella dedicata ai cosiddetti Principi Fondamentali:

Art. 1:
"L'Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."

Art. 4:
"La Repubblica riconosce e garantisce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."

E come non parlare, poi, della sua sparata sui giovani troppo"choosy"?

Secondo la sua teoria i giovani italiani sono troppo schizzinosi nel cercare lavoro, dovrebbero accontentarsi della prima offerta e non cercare il lavoro dei sogni...
Forse non le è chiaro cara Ministra che i giovani non possono permettersi di essere schizzinosi perchè il lavoro per loro NON C'E'!
Se fossimo davvero schizzinosi accetteremmo di essere sottopagati nei call-center? Accetteremmo contratti a tempo determinato in qualsiasi campo? 
Forse non lo sa, ma non tutti hanno la fortuna di Silvia Deaglio, sua figlia, che di lavori ne ha ben due! La giovane promessa della Medicina Italiana è infatti professore associato di genetica medica alla facoltà di Medicina all'Università di Torino, dove guarda caso anche lei è titolare di cattedra; e responsabile della ricerca Hugef, fondazione finanziata dalla Compagnia di Sanpaolo dove lei stessa ha ricoperto la carica di vicepresidente nel periodo 2008-2010!

Ma al peggio non c'è mai fine!

Mi ha completamente disgustata la sua affermazione di pochi giorni fa...forse non la ricorda, o preferisce non ricordarla; le rinfresco la memoria! Ha osato dire ad un malato di SLA che anche la vita da Ministro è difficile! 

I malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica combattono costantemente con il loro corpo che, giorno dopo giorno, risponde sempre meno alle loro intenzioni; le conseguenze di questa malattia sono la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione (disfagia), dell'articolazione della parola (disartria) e del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può avere un'estensione variabile, fino alla compromissione dei muscoli respiratori, alla necessità di ventilazione assistita e quindi alla morte, in genere entro pochi anni. L'unico modo per prolungare la sopravvivenza del malato è la tracheotomia con la respirazione artificiale: pur in condizione di disabilità estrema, il paziente, se tenuto al riparo da infezioni e malattie respiratorie, può vivere anche 20 anni o più.

E quali battaglie combatte lei ogni giorno? Quella contro i parcheggiatori che non riservano il posto alla sua auto Blu? O quella contro la macchinetta del caffè che non funziona e le fa fare tardi la mattina? Quale tra le tante possibili difficoltà che ognuno di noi può incontrare ogni giorno per la sua strada è paragonabile al calvario e alla sofferenza di un malato così grave? E' vergognoso, davvero vergognoso che una privilegiata come lei, neppure eletta, abbia soltanto osato paragonare la sua vita a quella di un malato terminale!

Non si lamenti allora, come ha fatto proprio ieri in un incontro pubblico che pretendeva fosse tenuto a porte chiuse per evitare -e cito testualmente- "di pensare ogni parola", se i giornalisti scelgono "una sua parola sbagliata" e ne fanno un titolo! Non si lamenti se gli italiani le puntano contro il dito...lei caro Ministro di parole sbagliate ne ha dette fin troppe! Ha offeso in questi mesi giovani, donne, lavoratori ed addirittura ammalati; ha offeso un Paese che per colpa sua e dei suoi compari è in ginocchio...e se non si è resa conto di tutto ciò, i link comparsi in questi giorni su facebook forse hanno ragione: oltre che criminale lei è anche un po' cretina!

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