mercoledì 24 ottobre 2012

A volte ritornano: "Certe Notti da Luciano..."

Non so perchè, ma i miei "A volte ritornano" riguardano tutti -o comunque in gran parte- in un modo o nell'altro il mio adorato Luciano Ligabue! Forse perchè è più semplice scrivere quando si prova qualcosa di forte, è bello poter trasmettere le proprie sensazioni, è facile far scorrere la penna sul foglio quando le emozioni, belle e intense circolano ancora dentro di sè...e Ligabue per me è sempre, ogni volta ed in ogni caso...UN COLPO ALL'ANIMA! 

Questo scritto in particolare racconta la cronaca del mio primo concerto...il 15 luglio 2008 ho visto per la prima volta Luciano dal vivo e il 17 luglio -due giorni dopo- ho raccontato sul mio blog (Quello che si creava su msn) tutte le mie emozioni...e ora, le voglio condividere anche su questo mio nuovo spazio virtuale! 



Quindici luglio 2008, stadio San Vito di Cosenza, Luciano Ligabue in concerto… io c’ero! E’ un’emozione fortissima, indescrivibile quella che si prova a vedere per la prima volta il tuo cantante preferito dal vivo; non so spiegarlo bene, non saprei paragonarlo a nient’altro; Luciano Ligabue, l’uomo…ma che dico, IL MITO, che mi ha accompagnata nei lunghi pomeriggi invernali, nelle mattinate assolate, nei viaggi in pullman e nelle nottate afose, nel mio I-pod o nel mio stereo, era a circa 100 metri da me…semplicemente un evento unico.

Arrivo allo stadio attorno alle 18,30 e trascino con me anche mia madre piuttosto scocciata… lo so, il concerto inizia alle 21,00 ma per il primo incontro con LUI, l’uomo di Correggio che mi fa emozionare appena accenna una nota,  devo avere un posto decente; lo trovo...è perfetto! Il tempo fino alle 21,15 (ora in cui è iniziato il concerto… in fondo un quarto d’ora di tolleranza ci sta!) scorre lentissimo, quelle due ore e mezza che mi separano da Ligabue sembrano non passare mai. Guardo il cellulare per controllare l’ora praticamente ogni 5 minuti; bevo nervosamente e continuamente dalla mia bottiglietta l’acqua che pian piano, inizia a riscaldarsi; scorgo tanti diamantesi (miei compaesani) sul prato e sulle gradinate; conosco altri fan del mitico Liga e con loro inizio a ricordare i titoli più belli, parliamo e ci raccontiamo delle nostre canzoni preferite, di quelle che speriamo canterà.

Finalmente si spengono le luci, il pubblico è già in delirio; 16000 persone lì solo per lui, 16000 persone e perciò 32000 braccia alzate al cielo che ondeggiano sulle note della prima canzone… l’ho riconosciuta subito è Certe notti… sento la sua voce, lo vedo sullo schermo ma lo cerco smarrita sul palco…non riesco a trovarlo; finalmente un faro lo illumina e a dire la verità è mia madre ad indicarmelo; lo guardo e non riesco a  trattenere le lacrime, il cuore batte al ritmo di quella canzone che è un po’ la canzone di tutti i fan di Liga. Luciano mi ha giocato un colpo gobbo, Certe notti è la canzone che più di ogni altra riesce ad emozionarmi e il fatto che abbia iniziato proprio con questa mi ha praticamente disarmata! Lo guardo rapita… cammina tra la folla, sfiora le mani di quei fortunatissimi fan che si trovano proprio sotto al palco… quanto li invidio; cosa darei per sfiorare la sua mano e magari incrociare un suo sguardo!



E’ la volta poi de Il centro del mondo, l’ultimo singolo… anche qui il pubblico impazzisce… le urla, le voci che lo accompagnano mentre canta e le immagini che scorrono veloci negli schermi giganti dietro di lui rendono l’atmosfera magica. Tocca poi a Quella che non sei, non è tra le mie canzoni preferite ma comunque sentirla cantare a pochi metri da me la rende unica. Ora la scaletta inizia a sfuggirmi… non ricordo di preciso l’ordine delle canzoni ma si susseguono, intervallati a volte da una “corsetta” che Liga fa sul palco e su una passerella posta a metà campo e a volte da un suo commento per sentire quant’è caldo il pubblico, i suoi più grandi successi passati e recenti: Questa è la mia vita, Tutti vogliono viaggiare in prima, Il giorno dei giorni, Vivo Morto o X, Happy Hour, Le donne lo sanno, Urlando contro il cielo, Tra palco e realtà (queste ultime due eseguite una dopo l’altra e a torso nudo… da panico!), Niente paura, Leggero, Il mio pensiero, I ragazzi sono in giro, Balliamo sul mondo, Ho ancora la forza, Non è tempo per noi (accompagnata da un video in cui scorrevano alcuni articoli della Costituzione Italiana e l’articolo 1001: Il rock deve essere suonato al volume che serve), Ho messo via e Piccola stella senza cielo.

Ad Ho messo via, la canzone che –forse non tutti sanno- è dedicata a suo padre, i fari e le luci attorno al palco erano spenti, ma ad illuminare lo stadio bastavano gli accendini accesi e i cellulari che dondolavano a destra e sinistra. Piccola stella senza cielo invece è stato un momento di vero spettacolo; il più grande tra i 4 megaschermi che circondavano il mio idolo è diventato tutto rosso e un’acrobata vestita di bianco, a non so quanti metri d’altezza, si muoveva come una stella tenuta su “soltanto da un filo”.

Arriviamo alla conclusione, Luciano Ligabue sta per darci la buonanotte e non può che farlo cantando uno dei suoi ultimi successi: Buonanotte all’Italia. Ci dice che è particolarmente legato a questa canzone perché “L’Italia non è di chi la governa ma di chi la vive” e la sua buonanotte è per tutti quelli che l’Italia la vivono, giorno per giorno, nella buona e nella cattiva sorte… Grazie Liga, grazie per tutte le emozioni che mi hai regalato quella sera, grazie perchè, per noi che eravamo con te, Cosenza l’altro ieri è diventata proprio “il centro del mondo”.

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