venerdì 12 ottobre 2012

Europa e pace...ma solo io la penso così?

Ultimamente gli eventi di attualità si intrecciano inspiegabilmente con i miei studi! Dopo il binomio Bobbio-pena di morte (se ve lo siete perso guardate qui) oggi, passata la mattinata a districarmi tra Schmitt e dottrina giuridica europea, Consiglio d'Europa e Corte di Giustizia...accendo il PC è scopro che il premio Nobel per la pace 2012 va proprio all'UE. 

Un onore certamente, come ha affermato tra le altre cose Schulz, per tutti i cittadini del continente e per questo organo sovra-statuale da sempre scoraggiato e bistrattato.



Le motivazione centrale della consulta norvegese è che l'Unione Europea "per oltre 60 anni ha contribuito all'avanzamento della pace, della riconciliazione, della democrazia e dei diritti umani in Europa."

In effetti essendomi da pochissimo trovata a leggere -e a studiare!- articolo per articolo la Carta di Nizza devo ammettere che, per quanto riguarda la tutela dei diritti umani, si tratta di una Carta dei diritti al passo coi tempi; innovativa nella forma, ineccepibile, minuziosa ed aperta ad interpretazioni espansive.

Non si può inoltre tralasciare il fatto che tutte le super potenze continentali scontratesi durante la seconda guerra mondiale, vincitori e vinti (Francia e Germania in primis!), oggi convivono pacificamente e collaborano all'interno di questa moderna istituzione.

Certo, anche l'UE ha le sue colpe (soprattutto economicamente parlando, ricordiamo su tutti il "Disastro euro") ed oggi mi è capitato di leggere tante opinioni contrarie su facebook e twitter riguardo a questo riconoscimento.

Chi incrimina gli stati appartenenti all'Unione Europea di partecipare alle guerre odierne mascherate da missioni di pace  (purtroppo non possiamo nasconderlo...anche questa colpa ci appartiene) dimentica che il premio non è stato dato ad ogni singolo stato ma  ad un'istituzione che cerca di impegnarsi, quotidianamente, per una tolleranza ed un'integrazione continentale sempre maggiore.

Sarà che sto studiando proprio ora i processi della sua nascita e probabilmente sono accecata dall'entusiasmo che leggo sui libri, ma io penso che questo premio per l'UE potrebbe essere un nuovo punto di partenza per continuare a tutelare un incontro tra  differenti popoli e culture e che, almeno per oggi, dovremmo essere tutti un po' fieri di un riconoscimento tale e di sentirci, forse un tantino più del solito, cittadini Europei! 

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